Il NoviClan ha partecipato all’evento organizzato dalla Zona Bergamo il 12 e 13 maggio, ecco un breve articolo che li ritrae e descrive brevemente questa esperienza!
Finalmente possiamo annunciare di aver devoluto all’Associazione Per la Vita di Castelluccio ONLUS i circa 3000€ raccolti grazie alla cena che abbiamo organizzato di gruppo e alle attività svolte dai ragazzi di reparto, che hanno cucinato torte e biscotti e creato vari oggetti di decoupage e di pasta di sale per venderli presso delle bancarelle allestite nelle varie parrocchie del territorio.
Ringraziamo ancora una volta tutti coloro che ci hanno aiutato a portare un po’ di solidarietà concreta alle zone colpite dalla tragedia del terremoto.
L’associazione che abbiamo scelto di aiutare è nata per volontà di un gruppo di uomini e donne legati al territorio con lo specifico obiettivo di aiutare l’intera comunità di Castelluccio, duramente colpita dagli eventi sismici del 24 agosto e soprattutto del 30 ottobre 2016, che hanno devastato la sua popolazione ed il territorio circostante.
Essa intende portare avanti una serie di progetti incentrati nel “ridare vita ad una comunità ferita, ma unita e tenace, convinta di voler (e poter) tornare a riabitare il proprio territorio”, tra cui:
Per ulteriori informazioni cliccando qui è possibile scaricare la presentazione dell’associazione.
Oggi abbiamo vissuto una splendida giornata in cui abbiamo condiviso il nostro essere scout con genitori, fratelli e sorelle, amici… I nostri bambini e ragazzi più grandi hanno dato prova di grande responsabilità nel loro esser capi per un giorno. Vogliamo quindi prima di tutto ringraziare chi ha partecipato, invitando poi i genitori a proseguire questa condivisione partecipando alla riunione genitori di Domenica prossima (16 ottobre), ore 20.30 presso la nostra sede all’Oratorio di Zogno. Proveremo a tirare le fila di questa esperienza, pensata anzitutto perché ci si possa fare un’idea concreta di cos’è lo scoutismo, discuteremo di quali opportunità ci sono per i genitori interessati a mettersi in gioco, risponderemo a dubbi e curiosità dei genitori che per la prima volta hanno a che fare con lo scoutismo e presenteremo infine il documento che abbiamo elaborato con un lungo lavoro di comunità capi per definire le linee guida della nostra proposta educativa.
Una sorta di presentazione ragionata del nostro gruppo (utile anche per i nuovi genitori) che potete scaricare da qui [versione aggiornata il 12/10].
L’inizio delle attività per chi fa già parte del nostro gruppo sarà, per il branco ed il reparto, domenica 23 ottobre. Chi invece entra per la prima volta quest’anno inizierà il 6 novembre. Il 5-6 novembre infatti ci saranno per chi fa già parte del gruppo i passaggi.
Nella nostra sezione fotografica (categoria foto di gruppo) trovate un po’ di foto anche della giornata di oggi.
Ciao a tutti,
vogliamo segnalarvi questo link su cui potete trovare delle foto del campo estivo di reparto 2016 in Val Ancogno.
Giovedì 25 Agosto, Elio Biava, facendo una passeggiata in Val Ancogno (Valtorta), è capitato vicino al nostro accampamento ed ha scattato delle fotografie davvero stupende che ha postato sul Forum della Val Brembana.
Ringraziamo Elio per la sua simpatia nel descrivere piccoli scorci della nostra quotidianità!!!
Speriamo che il sentiero ci faccia incontrare nuovamente per condividere altri attimi della nostra vita scout!!
GRAZIE
Quando ero giovane c’era in voga una canzone popolare: «Guida la tua canoa» con il ritornello» «Non startene inerte, triste o adirato Da solo tu devi guidar la tua canoa».
Questo era davvero un buon consiglio per la vita.
Nel disegno che ho fatto, sei tu che stai spingendo con la pagaia la canoa, non stai remando in una barca. La differenza è che nel primo caso tu guardi dinnanzi a te, e vai sempre avanti, mentre nel secondo non puoi guardare dove vai e ti affidi al timone tenuto da altri e perciò puoi cozzare contro qualche scoglio, prima di rendertene conto.
Molta gente tenta di remare attraverso la vita in questo modo. Altri ancora preferiscono imbarcarsi passivamente, veleggiando trasportati dal vento della fortuna o dalla corrente del caso: è più facile che remare, ma egualmente pericoloso. Preferisco uno che guardi innanzi a sé e sappia condurre la sua canoa, cioè si apra da solo la propria strada. Guida tu la tua canoa.
B.P.
In bocca al lupo al nostro Patti che è partito per una nuova avventura in Olanda!!!
Grazie per tutto quello che hai fatto in questo gruppo, i tuoi libretti delle preghiere saranno sempre i migliori della storia del Gruppo Scout Zogno I.
Oggi il reparto ha fatto un giretto al Pizzo di Spino.
Un po’ di fatica nel salire ma tanta allegria e soddisfazione durante il percorso.
Momento di riflessione e preghiera all’arrivo in vetta e roverinata nello scendere.
(( riflessione ))
FAR CANTARE IL CUORE
Un giorno un giovane indù andò dal saggio e disse:
“Voglio imparare a pregare, voglio imparare a cercare Dio”.
Allora il saggio disse: “Hai sentito l’uccello cantare?”
E lui: “Quale uccello?”. “Non hai sentito?”.
E lo portò fuori dove c’era un passerotto che cantava.
Il giovane disse: “Sì, tante volte ho visto questo uccello cantare”
e il saggio: “E non l’hai mai sentito?” “No!”.
“Allora non puoi imparare a pregare.
Senti questo canto dell’uccello, cerca di ascoltarlo profondamente
e poi mi dirai”.
Dopo alcune settimane il giovane ritorna tutto contento:
“Maestro – dice – ho sentito l’uccello cantare,
ho percepito il suo suono, l’ho sentito
dentro di me, ho capito che era la voce di Dio;
ho capito che all’uccello non occorrono troppi libri
per imparare a lodare Dio
e che io non devo imparare la preghiera sui libri,
ma devo far cantare il mio cuore”.
La preghiera è aprire il cuore e l’intelligenza
ai misteriosi suoni di Dio:
aprire il cuore per amare, lasciandosi appassionare dalla sua musica;
aprire l’intelligenza per conoscerlo e conoscerci.
Al centro della preghiera ci sta la vita.
La preghiera è vita, è la vita di ogni giorno: non un
momento della vita , né lo spazio della nostra giornata.
tratto da un articolo di Mario Russotto su “Segno Sette” n°29 del 30.7.95
ET L’extra terrestre.
Partenza da Zogno sabato 4 gennaio di mattina, destinazione Gromo S. Marino in val Seriana.
Verso mezzogiorno arriviamo al paesello bagnato da piogge monsoniche che ci accompagneranno fino al giorno seguente.
Sbarcati dal pullman i ragazzi si incamminano per l’accogliente casa parrocchiale che ci ospita. Ex asilo.
Giunti in casa e dopo aver salutato il nostro caro branco (i ragazzi scout più piccoli), sentiamo alcuni spari provenienti da lontano. Guardando dalle finestre sembrano arrivare da dietro la collina della chiesa.
Il reparto si reca sul posto per vedere cosa ha provocato tale rumore e con gran sorpresa trova un Extraterrestre. ET.
Gromo san Marino? Noooo! Siamo in California e davanti a noi c’è un vero Extraterrestre.
<L’asrtronave è giunta sulla terra per compiere dei rilevamenti sulle piante: l’arrivo sul luogo di alcuni scienziati terrestri, però, sconvolge i piani degli osservatori galattici e li costringe a ripartire immediatamente. A terra, isolato, resta un membro dell’equipaggio che, per sfuggire agli umani, comincia a vagare nella foresta..
In una casa dei sobborghi di San Francisco, il piccolo Elliott, 9 anni, vive con il fratello maggiore
Michael, la sorellina Gertie e la madre (Mary), che lavora per mantenere la famiglia in mancanza
del padre, assente. Uscendo di casa per prendere la pizza, Elliot incontra lo scienziato alieno. Il
ragazzino lo accoglie come un nuovo fratello, gli dà il nome di E.T. (acronimo di Extra Terrestre), lo accudisce e lo nasconde dalla madre, rivelando la sua presenza solo ai fratelli Gertie e Michael>.
Dopo pranzo i ragazzi si eserciteranno e sfideranno per comunicare con l’astronave in diversi modi, uno di questi il messaggi morse.
Visto le pessime condizioni meteo si organizza come esercitazione una gara a battaglia spaziale nei saloni della casa, in comunicazione morse con bandiere.
Come al solito non è possibile portare avanti una cosi difficile missione senza forse, come sempre alle 17.00 si fa merenda.
Prima di cena si terminano le ultime sfide di comunicazione e si dedica qualche minuto al momento di riflessione.. grazie a Jacopo che l’ha curato in modo accuratissimo.
<Elliot, il piccolo protagonista, è piuttosto solo: i due fratelli sono troppo distanti da lui (troppo grande Michael, troppo piccola Gertie), il padre è completamente assente e la madre lavora per mantenere la famiglia ed è spesso fuori casa. È dunque a causa di questa solitudine, che E.T. diventa l’amico del cuore di Elliott: gli adulti sono tenuti all’oscuro della sua presenza e non a caso Elliott dice a Gertie che i “grandi” non possono vederlo.
Così, soltanto quando il pericolo esterno rappresentato dagli adulti (gli scienziati cattivi) minaccia irreparabilmente il futuro di E.T., i tre ragazzi decidono di rivelarne la presenza alla madre, che però, spaventata, lo rifiuta istintivamente. I ragazzi dovranno “fare da soli” contando sulle loro forze per aiutare il loro amico galattico a ritrovare la via di casa. Elliott non sarà meno bambino, ma certo diventerà più maturo, perché ha imparato a contare sulle sue forze e a difendere i suoi valori e affetti contro il mondo dei “grandi”, spesso troppo oppressivo e totalmente fuori sintonia rispetto a quello dei “giovani”.
La nostra storia mostra così una grande distanza fra un mondo adulto ossessionato dalla logica scientifica (il governo che vuole impossessarsi dell’alieno e gli scienziati che vogliono studiarne il DNA) e quello dei bambini, privo dell’esasperata razionalità degli adulti e rivolto verso una dimensione universale degli affetti.
PREGHIERA: Gesù e i bambini
Dal Vangelo secondo Marco
[In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini] perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano.
Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: “Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso”. E prendendoli fra le braccia e imponendo loro le mani li benediceva.
(Marco 10,13-16)
Dal Vangelo secondo Matteo
Nacque poi una discussione tra loro, chi di loro fosse più grande. Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande»>.
Dopo cena, radunati al solito cerchio di bivacco allietato da canti e scenette, giochi e bans trascorriamo la serata fino all’ora di riposo.
Il secondo giorno
Sveglia ore otto, non troppo presto ma già tardi per andare a messa.
Qualcuno dice.. Sono già le otto passate, la messa è alle nove !! sbrighiamoci!!
Sveglia colazione toilette e su via, ci precipitiamo in chiesa, ore nove puntuali. Chiesa semi deserta, ops!
Che gli scienziati abbiano fatto evacuare la chiesa oppure la messa è alle 9:30?
Dopo messa ricomincia l’avventura, gli scienziati terrestri cercano disperatamente ET; lo si deve nascondere. Scenetta . . ; <A Halloween i tre vestono E.T. come un fantasma così da poterlo far uscire di casa. Elliott accompagna l’alieno fino alla foresta, dove E.T. riesce a mandare con successo un segnale al suo pianeta natale. Il mattino seguente, Elliott si sveglia notando la mancanza di E.T. e ritorna a casa, angosciato per la sua assenza. Michael trova E.T. morente nella foresta e lo porta da Elliott, anch’esso in punto di morte. Mary, di ritorno dal lavoro, trova il figlio moribondo e viene a conoscenza dell’alieno. Spaventata, scappa con i figli, ma viene bloccata da alcuni agenti del governo. Degli scienziati costruiscono una struttura medica in casa, mettendo in quarantena Elliott ed E.T., ma l’extraterrestre muore improvvisamente. Elliot sta per dire addio all’amico, quando nota che il fiore nel vaso di Gertie sta tornando in vita: E.T. incredibilmente ritorna in vita e dice che i suoi compagni alieni stanno tornando a prenderlo>.
Per sgranchirci un pochino visto che il tempo lo permette, una sana partita a Roverino, poi si inizia una grande caccia al tesoro in casa. Ogni stanza un indizio per trovare la successiva e il posto dove cercare.
Ogni squadra e a sua volta ogni componente della squadra si mette alla prova e alla fine si arriva a capire cosa è il tesoro, L’AMICIZIA.
Prima di cena momento di revisione sugli impegni presi l’anno precedente nelle cose personali che si potrebbero migliorare.
Arriva l’ora di cena e come a pranzo dopo mangiato e aver fatto le coorves cioè lavoretti di squadra per tenere pulita la casa, verso le ore 21.00 ci ritroviamo in cerchio per il bivacco serale.
A fine bivacco momento di riflessione e . . poi nanna.
<L’alieno E.T. scende dal cielo sulla Terra con il suo messaggio di amore per la vita, compie miracoli, piace ai semplici (i bambini) ma viene osteggiato dai sapienti (gli adulti), viene perseguitato e muore, risorge e torna al cielo. No, la nostra storia non è una parabola religiosa, ma è comunque un grande affresco sulla forza della vita: E.T. diviene il crocevia vivente fra le forme di vita più variegate, sia animale che vegetale, sia terrestre che extraterrestre. Le tappe della sua esistenza, in effetti, sono contrassegnate delicatamente dal vigore o dalla debolezza di una pianta (grazie alla quale, per esempio, Elliott si accorge della sua resurrezione); sempre grazie a lui, durante l’ora scolastica di scienze, Elliott libera le rane destinate alla vivisezione.
Infine, come abbiamo visto ieri, c’è il legame che l’alieno viene naturalmente ad instaurare coi bambini, notoriamente più sensibili degli adulti (perché meno corrotti dai legami materiali), ed in particolare il rapporto di amicizia che l’alieno sviluppa con Elliot, un’unione così profonda da far
quasi diventare una cosa sola le vite dei nostri due protagonisti.
PREGHIERA: la vita per i propri amici
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi.
Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho
osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi.
(Giovanni 15, 9-17)>.
Terzo giorno lunedì 6 gennaio.
Sveglia, ginnastica, colazione . . . sistemazione zaini e letti, pulitura della casa da parte di tutti i ragazzi e su via, pronti per l’ultima sfida.
Giocone dove si recupera un materiale per le segnalazione a distanza, per far arrivare l’astronave extraterrestre e far cosi ripartire e tornare a casa ET.
Momento di riflessione:
<Il senso dell’attività scout
Jake Benny, un famoso attore americano degli anni ’30 e ’40. È celebre per aver coniato una formula destinata a rimanere nell’immaginario collettivo dei critici dello scautismo: “Gli scout sono bambini vestiti da cretini, guidati da cretini vestiti da bambini”.
Quante volte vi sarà capitato a scuola o nella vita di tutti i giorni di nascondere il fatto di
frequentare gli scout, o quantomeno di temere il giudizio dei conoscenti? Beh, se non vi è ancora capitato ben per voi: ammetto che a me è successo diverse volte. Ma cosa c’entra tutto questo con
l’avventura del nostro amico extraterrestre sulla Terra? Lo vediamo subito.
Voi, ormai, non siete più bambini: siete in un età di mezzo nella quale siete troppo grandi per essere dei bambini, ma non ancora grandi abbastanza per essere adulti. Nemmeno i vostri capi sono più dei bambini: il tempo va sempre avanti e non può essere fermato; restare piccoli non si può. Non è infatti questo l’obiettivo di ciò che facciamo insieme, non vogliamo diventare e farvi diventare come Peter Pan. Ciò che invece cerchiamo di fare è di crescere senza
diventare come Mary o gli scienziati della nostra storia, perdendo la capacità di disporci entro l’atteggiamento di un bambino come Elliot, disposto a ricevere e dimostrare il proprio affetto senza paura, a non vedere in chi gli sta di fronte un concorrente o una minaccia. In questo senso, forse, speriamo davvero di rimanere un po’ bambini: crediamo che ne valga davvero la pena, anche al costo di essere chiamati “cretini”.>.
Nel pomeriggio sistemazione ultime cose, gioco di gruppo e momento importante del CONSIGLIO DELLA LEGGE dove ognuno fa una revisione di se stesso durante il campo, e di come è andato in generale il campo.
Nel tardo pomeriggio, quasi con l’imbrunire . verso le 16.00 ecco in lontananza il rumore della corriera che con destrezza ci riconduce a Zogno.
Buon sentiero.